J.K. Rowling: Un personaggio di Harry Potter è esistito davvero

La storia risale al luglio del 1999, quando la Rowling era impegnata a scrivere il quarto libro della serie, Harry Potter e il calice di fuoco. In quei mesi in cui la Rowling era concentrata sul romanzo, non si faceva vedere in pubblico ed evitava interviste e giornalisti, una bambina canadese di Toronto – Natalie McDonald, nove anni, grande fan di Harry Potter – si era ammalata di leucemia terminale. Anne Kidder, un’amica di famiglia, decise di scrivere a Rowling sperando di ricevere un autografo o una foto da regalare a Natalie; Kidder ricorda che Natalie:

«era ossessionata dai libri di Harry Potter. Erano il suo momento di respiro nella vita infernale a cui la costringeva la leucemia. E siccome sono il tipo di persona che pensa che c’è sempre qualcosa che si può fare, ho assillato gli editori di J.K. Rowling a Londra e ho mandato una lettera, un’email e un fax pur di farle arrivare il messaggio».

La Rowling ricevette il messaggio e rispose scrivendo una lunga lettera a Natalie, in cui le raccontava la storia del quarto libro – che stava appunto scrivendo – e le rivelava dettagli sui personaggi che fino ad allora aveva tenuto segreti. La lettera però arrivò che Natalie era già morta. La Rowling e la madre della bambina iniziarono un rapporto di amicizia e un anno dopo la famiglia di Natalie andò a Londra per incontrare J.K. Rowling. In metro si misero a leggere Harry Potter e il calice di fuoco, che era stato appena pubblicato, e scoprirono che nel libro si parlava anche di Natalie: era appena arrivata a Hogwarts e il Cappello Parlante l’aveva destinata alla casa di Grifondoro, la stessa di Harry Potter, Ron Weasley e Hermione Granger.
Natalie McDonald è l’unica persona vera che compare nei libri di Harry Potter:

natalie


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