“Il buio oltre la siepe”: dopo 50 anni uscirà il sequel

Dopo un silenzio durato oltre mezzo secolo, a luglio uscirà un nuovo libro dell’autrice di uno dei più celebri romanzi americani.
A dispetto dell’isolamento che l’ha protetta dal mondo nell’ultimo mezzo secolo e del silenzio (letterario) che ne ha fatto un simbolo, Harper Lee non verrà ricordata per aver scritto solo Il buio oltre la siepe.
La notizia è di queste ore: a luglio vedrà la luce il nuovo romanzo della scrittrice di Monroeville (Alabama), che ad aprile compirà 89 anni. Harper Collins ha infatti annunciato che il nuovo libro si intitolerà Go set a Watchman, opera che la scrittrice, Premio Pulitzer nel 1961, aveva scritto negli anni Cinquanta ma che poi aveva preferito mettere da parte. Sarà lungo 304 pagine e ne saranno stampate inizialmente due milioni di copie. Ma la cosa interessante è che, a quanto pare, Go set a Watchman sarà una sorta di sequel de Il buio oltre la siepe, nonostante fosse stato scritto un po’ prima. 

To Kill a Mockingbird, titolo originale, è stato tradotto in oltre 40 lingue, ha venduto 35 milioni di copie (ancora oggi se ne vendono 750 mila l’anno) e negli Stati Uniti contende alla Bibbia il primato di popolarità. Nel 1962 l’omonimo film, diretto da Robert Mulligan con Gregory Peck venne premiato con tre Oscar. L’anno successivo, la storia dell’avvocato Atticus Finch che difende un nero accusato ingiustamente valse il Pulitzer all’autrice ma, al tempo stesso, le portò una serie di complicazioni. Non a caso all’amica Connie Baggett in tempi recenti aveva confidato:

«Un nuovo romanzo? Mai mi sottoporrei alla pressione arrivata dopo il primo. E poi quello che dovevo dire l’ho detto».

Già, ma non era solo questo. La sua grande amicizia con Truman Capote aveva spinto più di un critico a insinuare che, in realtà, quel romanzo non fosse stato scritto da Harper, un’anonima impiegata in una compagnia aerea.
Da allora l’isolamento dell’autrice ha fatto parlare di lei più di quanto non lo abbia fatto il romanzo. Niente interviste, pochissimi contatti con il mondo esterno, specie dopo la decisione di andare a vivere in una casa di ricovero assistito, proprio nella sua Monroeville (cittadina nel frattempo diventata improvvisamente famosa). È come se avesse deciso che, da allora in poi, a parlare per lei sarebbe stato solo quel romanzo, il suo unico romanzo. Quel libro che l’ha consacrata tra i grandi autori. E che adesso torna in forma di «sequel» con il nuovo romanzo. La stessa Lee, tramite la casa editrice, si dice sorpresa per il fatto che:

«venga pubblicato adesso, dopo tanti anni. Del resto non mi ero accorta che questo manoscritto fosse sopravvissuto e così l’ho condiviso con una manciata di persone di cui mi fido. Adesso sono contenta che sia considerato degno di essere pubblicato».


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