Gli horror accendo alcuni dei nostri lati più perversi: molti di noi adorano farsi spaventare da uno di questi film, alcuni dei quali sono dei veri e propri capolavori del cinema. Ma esistono delle storie vere che ricordano un horror, e che senza dubbio nessuno di noi avrebbe mai voluto vivere.
Ecco una raccolta di storie horror che hanno trovato luogo nel nostro mondo, per davvero.
L’ SS Ourang Medan
Nel giugno del 1947 alcune navi americane ricevettero dei messaggi di allarme da una nave olandese, la Ourang Medan.
In alfabeto Morse, i messaggi comunicavano qualcosa di terribile. Tutti gli ufficiali e tutto l’equipaggio della nave erano morti: l’unico superstite era colui che stava chiedendo aiuto.
Passò pochissimo tempo, quando arrivò un altro messaggio: “Sto morendo anche io… Aiutatemi!”.
Quando l’equipaggio della Silver Star (una delle navi americane) arrivò a bordo della Ourang Medan, trovò i cadaveri sul ponte, in pose terrorizzate e con le braccia verso l’alto. Non si poté fare nessun’altra indagine, perché un incendio improvviso – e di origine non identificata – scoppiò sulla nave, e costrinse i marinai della Silver Star ad evacuare velocemente.
Alcuni sostengono che la Ourang Medan in realtà non sia mai esistita. Anche se la Silver Star è ben documentata ed è sicuramente reale, non si può dire altrettanto della Ourang Medan.
Ammesso invece che la nave sia reale, una delle ipotesi è che ci fosse a bordo un commercio clandestino di sostanze chimiche, che abbiano causato l’avvelenamento dell’equipaggio per poi incendiarsi quando entrate a contatto con l’acqua di mare.
Il mistero del passo Djatlov
C’era una zona, nel nord dei monti Urali, chiamata “la montagna dei morti”. Dal febbraio del 1959 la zona è conosciuta con un nome ben preciso, grazie alla storia dell’orrore che vi si consumò, la notte del 2.
La storia inizia con una spedizione di nove studenti, che intrapresero un’escursione con gli sci di fondo. Dopo una lunga giornata di sci, con i ragazzi affaticati, il freddo si fece troppo intenso e la neve scendeva fitta. Decisero di accamparsi. Le prime ore della notte passarono tranquille, ma ad un certo punto qualcosa strappò la tenda con violenza, dall’interno. Qualcuno, evidentemente, volle uscire a tutti i costi e più rapidamente possibile. Non si è mai capito perché, ma da quel momento tutti i ragazzi trovarono la morte in orribili condizioni.
Quando vennero trovati i primi corpi dei ragazzi, due erano poco più in là, sotto un grande cedro, nudi accanto ai resti di un fuoco. Altri tre corpi vennero ritrovati a centinaia di metri di distanza, e altri ancora in fondo ad una gola.
I cadaveri avevano gravi frattura craniche e a livello della cassa toracica. Era come se qualcosa avesse schiacciato le loro ossa con una forza enorme, con la stessa pressione di un’automobile. Una delle ragazze aveva perso la lingua, la mascella e gli occhi.
La cosa più inquietante è che non c’erano impronte, tranne quelle dei ragazzi. Nulla farebbe pensare che qualcuno si sia avvicinato alla tenda. Quel qualcuno – o qualcosa – che ha distrutto i corpi dei ragazzi era forse dentro la tenda.
Un altro mistero riguarda il fatto che alcuni vestiti delle vittime presentavano alti livelli di contaminazione radioattiva. Questo, insieme al fatto che i corpi fossero svestiti nonostante temperature di -25/-30°C, resta uno dei misteri più grandi di questa faccenda.
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La profezia di Edgar Allan Poe
Storia di Arthur Gordon Pym è un romanzo del 1838 di Edgar Allan Poe. È un racconto di mare, e alcune parti sono ambientate su una barca, con un equipaggio di quattro persone. Senza terra in vista, il cibo scarseggia e i protagonisti rischiano di morire di fame. Disperati, arrivano a decidere che uno di loro deve sacrificarsi e fare da cibo. Tra i quattro, a pescare la pagliuzza più corta è Richard Parker, che andrà incontro allo sfortunato destino di essere mangiato.
Quasi 50 anni dopo, nel 1884, lo yatch Mignonette lasciò l’Inghilterra diretto per l’Australia. Era inadatto alla navigazione, troppo piccolo e non abbastanza nuovo. A bordo c’erano quattro persone.
A metà strada tra Sant’Elena e Tristan da Cunha, la nave capitò in una tempesta e affondò. I quattro sopravvissero, ma si trovarono alla deriva. Uno di loro fece lo sbaglio di bere acqua di mare, e questo accelerò il malessere causato dalla disidratazione e dalla fame. Quando furono arrivati al limite, si decise che uno di loro doveva sacrificarsi per salvare gli altri, offrendo la propria carne e il proprio sangue per nutrirli. Il marinaio che aveva bevuto acqua di mare ormai stava morendo, e si offrì per essere cannibalizzato. Anche il suo nome era Richard Parker.
La profezia di Poe è talmente inquietante che è spesso citata come una delle più terribili storie horror realmente accadute.
Storia di Arhur Gordon Pym
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Qualcuno in casa tua
Immaginate che, un giorno, notiate che alcuni degli alimenti sono spariti misteriosamente dal vostro frigo. Voi vivete da soli, e siete sicuri di non averli presi. Forse avevate solo immaginato di comprarli? Chissà.
Ma la storia si ripete. Giorno dopo giorno, uno dei vostri cibi scompare senza spiegazione. Cominciate a sospettare che, in qualche modo, qualcuno vi entri in casa di notte, per banchettare con il vostro cibo. Così installate un sistema di videocamere per testare la vostra ipotesi, e il giorno dopo, dopo esservi accertati che manca nuovamente qualcosa dal frigo, fate partire il video. Con il cuore in gola, tenete d’occhio le riprese di tutte le stanze, in cerca di qualcosa di insolito. E, ad un tratto, eccolo. Un’anta dello scomparso superiore del vostro armadio si spalanca lentamente. E ne esce una persona. Una donna. Striscia fino al frigo, si nutre, per poi trascinarsi di nuovo su per l’armadio.
Questa è la storia di un uomo giapponese che, nel 2008, ha scoperto che una senzatetto viveva nel suo armadio, da oltre un anno. E lui non si era mai accorto di nulla.
L’uomo con la maschera di ferro
Nella Francia del XVII secolo ci fu un detenuto molto diverso dagli altri. Arrestato nel 1669, venne spostato da prigione a prigione e nessuno seppe mai chi fosse. Perché nessuno riuscì mai a vedere il suo viso.
Il prigioniero era costretto ad indossare sempre una maschera di ferro che copriva interamente il suo volto, e non poté mai rivolgere parola a nessuno, con pochissime eccezioni. Rimase rinchiuso, con la maschera di ferro, per 34 anni, e il motivo della sua prigionia non ebbe mai conferma.
La cosa più strana è che questo prigioniero era trattato con ogni riguardo. Anche se non poteva parlare e togliersi la maschera, riceveva cibo prelibato, libri e abiti di lusso.
Il mistero avviluppa la figura dell’uomo con la maschera di ferro. Chi era? Perché è stato arrestato? Perché nessuno aveva il permesso di guardarlo? E soprattutto, cosa costringeva i suoi carcerieri a trattarlo così bene?
L’identità dell’uomo è senza dubbio la chiave per risolvere il mistero. Si pensa che potesse essere un parente del Re Luigi XIV, magari un fratello illegittimo o un uomo che poteva essere suo padre al posto del Re da cui egli aveva ereditato il trono. Qualcuno, insomma, che doveva essere eliminato, ma che il Re non riusciva a far uccidere.
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La Cosa che ti uccide negli incubi
L’ultima storia horror nel mondo reale è avvenuta a Los Angeles, in una una famiglia di rifugiati cambogiani. Ad un tratto il figlio, di giovane età, iniziò a soffrire di orribili incubi. Disse ai suoi genitori che non avrebbe più dormito, perché appena si fosse addormentato la “cosa” l’avrebbe inseguito. Riuscì a stare sveglio per giorni e giorni, preoccupando i suoi genitori.
Ma alla fine riuscì ad addormentarsi, e i suoi credettero che la crisi fosse passata. Quella notte, però, sentirono degli urli terribili provenire dalla sua camera. Si precipitarono da lui, ma lo trovarono morto.
Wes Craven ha affermato di essersi ispirato a questa storia per il primo film su Freddy Krueger, Nightmare – Dal profondo della notte.